Chiunque sia il candidato presidente…

Lo scrivo in anticipo, come una busta lasciata al notaio, da aprirsi solo alla scadenza:
CHIUNQUE sia il candidato alla presidenza che verrà proposto, i soliti noti diranno che non va bene, perché non è il loro.
Anche se fosse il loro…
E, naturalmente, chiunque fosse, diranno che è espressione del patto del Nazareno, e frutto di un inciucio obliquo e trasversale.
Se fosse di sinistra, perché candidato gradito a Berlusconi e tiepido nei suoi confronti.
Se fosse di centrodestra (e io, personalmente, non ci troverei niente di strano, dopo tanti presidenti di sinistra eletti anche con i voti della destra), in quanto frutto di un cedimento a Berlusconi.
Scommettiamo?

Sergio Cofferati: arrivederci e grazie

Premessa 1. In Liguria pare acclarato (attendo conferme o smentite) siano successi fatti non encomiabili e discutibili, avvenuti anche altrove, in altre primarie. Sono i costi e i difetti della democrazia, che come diceva Churchill (lo citano tutti, lo cito anch’io) è il sistema peggiore possibile, ma non ne conosco uno migliore. Per me, molto personalmente, la cosa che mi tornava meno è che la candidata dell’innovazione, che ha poi vinto, fosse sostenuta da alcuni tra i peggiori continuisti del periodo precedente. Continua a leggere

Il sindaco Bitonci e la polemica contro l'islam

Il sindaco Bitonci, in un’ampia intervista “natalizia” (ma per molti non è stato un bel regalo…), è intervenuto ancora una volta sul tema a lui prediletto del suo rapporto con l’islam: e forse vale la pena di sottolineare il ruolo del pronome possessivo, e non per un vezzo grammaticale, ma perché in quanto afferma vi è molto di personale e assai poco di oggettivo. Continua a leggere

Di Camusso, Picierno e altre sciocchezze

Camusso dice che Renzi è al governo in nome e per conto dei poteri forti: anzi, messo lì da loro. Nessuno ha niente da ridire. Nemmeno tra gli eletti del PD, di cui Renzi risulta essere segretario, che ora si scandalizzano per un’altra dichiarazione: quella che segue.
Picierno dice che Camusso è eletta con tessere false. Levata di scudi: tutti scandalizzati. Continua a leggere

La risposta sbagliata all'islam radicale

La scoperta che in Siria e in Iraq stanno combattendo – in una guerra particolarmente crudele – anche dei musulmani, convertiti e immigrati, provenienti dall’Europa, sta giustamente preoccupando l’opinione pubblica. Ma se l’intelligence reagisce con l’unica strategia sensata (aumentare i controlli e le strategie di prevenzione, ed elaborare strategie di lotta frontale anche in loco), la politica rischia di reagire, come già successo in passato, nell’unica maniera sbagliata e controproducente: quella della demonizzazione generalizzata dell’islam. Continua a leggere

Su certi inutili manifesti…

Vado a memoria, da una lettura di molti anni fa:
“E’ incredibile come tanti intellettuali, dopo avere firmato un manifesto, siano convinti di avere fatto, con questo, qualcosa…” (J. K. Galbraith)

Punto e a capo

Punto e a capo
(in attesa di vedere qualche segnale positivo cui aggrapparmi)

Intervento alla direzione provinciale del PD
(di seguito, gli appunti del mio intervento alla direzione provinciale PD del 23 giugno 2014, subito dopo la relazione del segretario Massimo Bettin. A futura memoria…) Continua a leggere

Indovinello politico-religioso

E’ una religione intollerante.
Non accetta i luoghi di culto di altre religioni, e non vuole che le persone di altre religioni si riuniscano a pregare.
Predica l’esclusivismo simbolico di una religione rispetto alle altre.
Confonde i simboli religiosi con quelli civili, e i costumi religiosi con quelli alimentari.
I suoi predicatori fanno politica e hanno importanti cariche amministrative.
Il colore del suo vessillo è il verde.
Non è l’islam…

Caro Piero ti scrivo… Lettera aperta a Piero Ruzzante

Caro Piero,

non faccio finta: non siamo mai stati amici. Ma ci conosciamo abbastanza bene, sul campo. Ti lascio, se vorrai leggerle, le riflessioni che mi sono venute in mente leggendo la tua intervista. Come patrimonio di una discussione che ci riguarda tutti. Continua a leggere

“Un forte rumore di niente”. Il silenzio del PD padovano

A parte qualche intervista ogni tanto, non un cenno, non un rumore. A più di una settimana dal suo disastroso risultato elettorale, il Partito Democratico di Padova e provincia non emette suono. Polemiche, qualcuna: a colpi di intervista, appunto. Ma nessuna traccia di riflessioni, ripensamenti, ascolto delle ragioni della sconfitta, o almeno l’iniziativa di chiedere scusa al proprio stesso elettorato, per averlo costretto a non votarlo, mettendo la croce sul suo simbolo solo sulla scheda delle europee, ma non su quella delle comunali. E per averlo costretto, al ballottaggio, a sostenere Bitonci o nemmeno lui, astenendosi dal voto. Continua a leggere