Capodanno, tra terrore e civiltà

Il 31 dicembre è passato. La festa, tanto attesa quanto temuta, anche. E non è successo niente: il primo Capodanno all’insegna della paura del terrorismo è stato esattamente come tutti gli altri. Ed è bene così. Continua a leggere

Considerazioni sul Natale e sul presepe

Mai come quest’anno il Natale, oltre che delle tradizioni, ha fatto parte del dibattito pubblico, politico e mediatico: presepi ostentati, forse anche laddove non si erano mai fatti prima (il che può anche essere considerato un positivo segnale di ritorno alle cose che ci danno senso), canti natalizi da parte di politici davanti alle scuole, rivendicazioni pubbliche di fedeltà al Natale… E mai come quest’anno è sembrato che se ne perdesse lo spirito, confrontando la piccolezza di talune polemiche con l’enormità degli eventi: quelli storici che stiamo vivendo e quelli rievocati dal rito. Ma va bene così, perché il Natale è anche segno di contraddizione. Continua a leggere

Islam: chi scherza con il fuoco

Il fatto, in sé, non è stato una tragedia: la bomba carta alla moschea dei bengalesi di via Jacopo da Montagnana, al quartiere Arcella di Padova, non ha fatto troppi danni. Ma il messaggio intimidatorio, pur in assenza di una rivendicazione, è arrivato. Continua a leggere

Natale, presepi e polemiche inutili

Puntuali, come ogni Natale, le speculazioni su come festeggiarlo nelle scuole si rinnovano: presepe sì, presepe no, canti sì, canti no, recita sì, recita no. Continua a leggere

L'islam in Italia, dopo Parigi

L’ISLAM IN ITALIA: l’INCHIESTA
I musulmani sono 1 milione e mezzo In mille «sotto osservazione»
Marocchini, egiziani, tunisini, bengalesi: per il 98% sunniti. Il nodo degli imam fai-da-te e le difficoltà dei moderati. Ma i combattenti tornati dalla Siria sono solo una decina
di Goffredo Buccini Continua a leggere

Zaia e le moschee. E' l'inizio di una svolta?

Il presidente della Regione Luca Zaia – con una intervista pubblicata sul Corriere – ha assunto nei confronti dell’islam che vive, abita, lavora e prega in Italia e in Veneto il ruolo istituzionale che gli è proprio. E’ una buona notizia, che va doverosamente sottolineata. Continua a leggere

L'islam veneto, dopo Parigi

Dopo Parigi, la domanda è nell’aria: può succedere anche in Veneto quello che è successo nella capitale francese? Continua a leggere

Insieme contro il terrore

Il messaggio delle stragi di Parigi è chiarissimo: l’obiettivo dei propagatori del terrore non sono più solo i nemici dell’islam (come potevano essere immaginati, astrattamente, i vignettisti di Charlie Hebdo), ma tutti quanti. Il terrorismo può colpire dove vuole, se vuole: un bistrot, un ristorante cambogiano, un concerto, una partita di calcio. E’ un terrorismo che colpisce alla cieca: perché l’obiettivo è precisamente questo – seminare un terrore irrazionale. Per spingere anche noi a una risposta emotiva, scendendo sul loro terreno. Continua a leggere

Prima gli italiani, anche nella solidarietà?

E’ la separazione o il divorzio di un amico, a farci riflettere su come va la nostra famiglia, su cosa si può migliorare. E’ l’incidente stradale di cui leggiamo sul giornale, a farci preoccupare della sicurezza sulle strade anche da noi. E’ lo sfruttamento o la mancata scolarizzazione dei bambini d’Africa, a ricordarci che troppi bambini lavorano o non vanno a scuola anche nelle nostre città. E che dovremmo quindi occuparcene. Continua a leggere

La paranoia del gender

Per un sociologo, la polemica odierna sul gender ha qualcosa di surreale: non foss’altro perché il libro “Sesso e temperamento” di Margaret Mead, antesignano dei “gender studies”, è del 1930. E il fatto che sesso e genere, biologia e cultura, siano due cose diverse, e la società abbia un ruolo decisivo nell’identificazione di genere, è un’ovvietà che si insegna all’università da mezzo secolo, senza proteste. Continua a leggere