Tra precarietà e flessibilità: i voucher come metafora

Precario significa temporaneo, incerto, provvisorio, come sa bene chi nella precarietà come condizione di vita ci si trova. Ma l’etimologia è ancora più interessante, perché la parola deriva da prece, cioè preghiera: come dire che una condizione precaria è per così dire nelle mani del buon Dio, senza garanzie terrene. Continua a leggere

Programma corso "Sociologia", a.a. 2018/19

Prerequisiti Non sono necessari particolari pre-requisiti
Conoscenze e abilita’ da acquisire: Scopo del corso è acquisire la capacità di leggere la società, con gli strumenti a disposizione della sociologia, analizzando per temi gli ambiti principali di sviluppo degli individui:
– gli elementi fondamentali del comportamento sociale
– le istituzioni e gli ambiti significativi di riferimento
– la riproduzione sociale e culturale della società
– altri aspetti strutturali e sistemici
Conoscenze e abilità da acquisire:
L’abilità fondamentale da acquisire – la competenza auspicata alla fine del corso – è quella di saper leggere, con uno sguardo sociologico, differente da quello del senso comune, gli stessi aspetti della società che ogni individuo abitualmente attraversa nella vita quotidiana (dalla famiglia alla religione, dalla politica all’economia), acquisendo una competenza specifica nell’interpretare il comportamento sociale (individuale e collettivo) e le sue leggi fondamentali.
Modalita’ di esame: L’esame sarà svolto in forma orale, salvo eventuali diverse necessità che dovessero manifestarsi in corso d’anno.
Criteri di valutazione: Criterio di valutazione fondamentale sarà la capacità non solo di indicare le teorie interpretative fondamentali dei fenomeni sociali, e descriverne gli sviluppi, ma anche la capacità di decontestualizzare i fenomeni e di effettuare collegamenti e comparazioni tra contesti diversi. L’utilizzo di esempi originali e non tratti dal manuale, sarà considerato un indicatore significativo di questa capacità di analisi.
Contenuti: Il corso sarà articolato intorno ad alcuni concetti-chiave, allo scopo di favorire una lettura approfondita e una comprensione adeguata della società contemporanea e del suo divenire.
Tema conduttore del corso è il concetto di pluralizzazione della società, analizzato sia come tema generale che come tema specifico relativo ai singoli argomenti che verranno affrontati.
Vengono analizzati, per temi, vari aspetti delle società contemporanee: Lo sguardo sociologico e la ricerca sociale; Le società premoderne e la formazione della società moderna; Le forme elementari di interazione, i gruppi e le organizzazioni; Devianza e criminalità; Culture e religioni; Forme di stratificazione e disuguaglianze; Genere e sessualità; Razze, etnie, nazioni e migrazioni; Le trasformazioni dei modelli familiari; Economia e società; Politica e cittadinanza; Mutamento sociale e globalizzazione.
Attivita’ di apprendimento previste e metodologie di insegnamento: L’insegnamento sarà affrontato soprattutto attraverso lezioni frontali.
In talune occasioni si utilizzeranno supporti audiovisivi per introdurre gli argomenti trattati.
Il contributo attivo di studenti e studentesse, attraverso la discussione in aula delle tematiche trattate, verrà in più occasioni sollecitato.
Eventuali indicazioni sui materiali di studio: Il manuale di riferimento è il seguente:
David CROTEAU e William HOYNES, “Sociologia generale. Temi, concetti, strumenti”, Milano, McGraw-Hill Education, 2015.
Lo studio del manuale sarà un supporto fondamentale per lo studente: le lezioni lo ripercorreranno, ma in maniera critica, introducendo quando necessario approfondimenti specifici, anche su tematiche non presenti nel manuale stesso.
Tali approfondimenti saranno supportati da altri materiali di lettura, che costituiranno parte integrante del programma, e in esso saranno indicati volta per volta.
L’approfondimento individuale, a corollario del programma e come sua parte integrante, di una ricerca sociologica a scelta tra quelle proposte a inizio d’anno, consentirà di verificare le capacità di lettura della società acquisite dallo studente.
Nella piattaforma “Connect”, collegata al manuale, raggiungibile al seguente indirizzo, gli studenti possono trovare dei test facoltativi di autovalutazione:
http://connect.mheducation.com/class/s-tool-sqs-71
Se lo studente avesse la prima edizione del testo, il link è il seguente:
https://connect.mheducation.com/class/s-tool-sqs-11
Manuale:
David Croteau, William Hoynes, “Sociologia generale. Temi, concetti, strumenti”, Milano, McGraw-Hill, 2015
Cap. 1: Introduzione alla sociologia – tutto
Cap. 2: La ricerca sociale – tutto
Cap. 3: La cultura – tutto
Cap. 4: Struttura, azione sociale e potere – tutto
Cap. 5: L’interazione, i gruppi, le organizzazioni – escluso 5.2.4. Organizzazioni e burocrazia
Cap. 6: Stratificazione, classi sociali e disuguaglianze globali – tutto
Cap. 7: Etnie e migrazioni – tutto
Cap. 8: Genere e sessualità – tutto
Cap. 9: Le famiglie e i processi di socializzazione – tutto
Cap. 10: La devianza – escluso 10.4 Cultura e devianza: i corpi devianti
Cap. 11: Media e consumi – solo da 11.6 in avanti (La cultura consumistica)
Cap. 12: Politica ed economia – tutto
Cap. 13: Il mutamento sociale: globalizzazione e movimenti sociali – tutto
Fanno parte del programma i seguenti testi obbligatori:
– “La morte declinata al plurale” (si trova, liberamente scaricabile, in www.stefanoallievi.it alla voce ‘Materiale didattico’)
– “Immigrazioni e religioni in Europa”, escluso paragrafo “Europa: dar al-islam?” (si trova, liberamente scaricabile, in www.stefanoallievi.it alla voce ‘Materiale didattico’, link a ‘Materiali didattici’)
– Lettura facoltativa: “Vittime collaterali. Incontro con Zygmunt Bauman” (si trova, liberamente scaricabile, in www.stefanoallievi.it alla voce ‘Materiale didattico’, link a ‘Materiali didattici’)
Ogni studente deve inoltre portare una lettura obbligatoria, a scelta tra i seguenti testi, incentrati su alcune trasformazioni sociali di rilievo approfondite nel programma, collegandole ai temi trattati nel corso:
– Stefano Allievi, Gianpiero Dalla Zuanna, “Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione”, Roma, Laterza, 2016
– Stefano Allievi, Renzo Guolo, Khalid Rhazzali (a cura di), “I musulmani nelle società europee. Appartenenze, interazioni, conflitti”, Milano, Guerini e Associati, 2017
Aggiornamenti e novità – inclusi eventuali aggiornamenti sui titoli dei volumi proposti come materiale di studio (lettura obbligatoria) – saranno comunicate sulla piattaforma moodle del corso e alla voce ‘Materiale didattico’ del sito www.stefanoallievi.it.
Testi di riferimento:
  • Croteau, David; Hoynes, William, Sociologia generale.emi, concetti, strumenti – edizione italiana a cura di Francesco Antonelli, Emanuele Rossi. Milano: McGraw-Hill education, 2015.

Nel mondo dei qualsiasi – Presentazione

NEL MONDO DEI QUALSIASI
Attenzione, è una minaccia…
Martedì 18 aprile, alle 18, alla FELTRINELLI di Padova, presentiamo il mio libro
“Nel mondo dei qualsiasi”
(che, per chi sarebbe tentato di aspettarsi da me qualcosa d’altro, è un libro di poesie)
Qui i riferimenti del libro.
E qui la recensione di Isabella Panfido.
Non sarà un recital – anche se qualche poesia, inevitabilmente, la leggerò – ma una amichevole chiacchierata sullo scrivere e altre storie.
Ci saranno con me Romolo Bugaro, scrittore, e Francesco Jori, giornalista: se proprio vogliamo attaccare loro delle etichette. Che, poi, Bugaro sarebbe un avvocato, anche se scrive romanzi di successo. E Jori scrive libri di storia, anche se ha l’imperdonabile difetto di guadagnarsi da vivere scrivendo sui giornali. Del resto, anche il sottoscritto è più conosciuto per gli altri mestieri che svolge, che non per il dedicarsi – anche, molto – alla poesia…  A proposito: sono amici – e quindi credo che non infieriranno. Tutti e tre, comunque, in maniera diversa, ci dedichiamo alla scrittura, e di questo immagino si discuterà. Con chi vorrà farci compagnia.
Qui, comunque, il link all’evento. E, sì, mi farà piacere vedervi…
http://www.mannieditori.it/libro/nel-mondo-dei-qualsiasi
http://www.stefanoallievi.it/2017/01/nel-mondo-dei-qualsiasi-recensione/
https://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/puntivendita/eventi/Padova/2017/Aprile/Stefano-Allievi-20044.html

La Siria e noi

Non ci sono parole, dopo l’ennesima strage, cui assistiamo impotenti e sempre più indifferenti.
Non ci sono parole, ma parole ti chiedono: e noi, debolmente, arrancando, sempre più inani, sempre più afasici, incespicando, proviamo a rispondere, imbelli, insoddisfatti di noi stessi, inutilmente, con dentro un’enorme sensazione di vuoto…

"Prima i veneti": le derive di un approccio sbagliato

Il Veneto (inteso come governo regionale), invece di occuparsi di rendere migliore la qualità della vita, del lavoro e delle istituzioni per chi ci vive, insiste in una campagna simbolica che ha il vantaggio di orientare l’attenzione dell’elettorato altrove, in una classica logica di capro espiatorio, riducendo al contempo i costi, senza migliorare di un pollice i servizi. Il tutto, grazie alla instancabile attività di un manipolo di consiglieri regionali di maggioranza, purtroppo supportati con condiscendenza dalla giunta regionale. Continua a leggere

I profughi, Bagnoli e l'accoglienza diffusa

I profughi a Bagnoli, e in generale: che fare? Alcune opinioni in occasione del convegno di Sant’Egidio, Padova, 5 aprile 2017

Perspektif: “Tek Sorun Müslümanlarmış Gibi Bir Atmosfer Oluşturuluyor”

Dosya

“Tek Sorun Müslümanlarmış Gibi Bir Atmosfer Oluşturuluyor” Continua a leggere

Gli aspiranti terroristi di Rialto

Se ce l’avessero fatta, sarebbe stato il colpo globale dell’anno. E, per l’Italia, un tragico risveglio a una nuova consapevolezza. Per fortuna – e per la capacità d’inchiesta e prevenzione degli organismi preposti alla nostra sicurezza – il progetto di un attentato al Ponte di Rialto, con l’obiettivo di produrre centinaia di morti, è rimasto, per i suoi perpetratori, un sogno interrotto di paradiso; e, per noi, un incubo che non ci toccherà vivere. Continua a leggere

Il giudice antisistema: il caso Mascolo e la giustizia fai da te

Verrebbe da cavarsela con uno sconsolato: “solo in Italia…”. Ma la vicenda del giudice di Treviso Mascolo, che impauritosi per un incidente increscioso (un inseguimento da parte di un’auto che aveva superato “in modo brusco”, parole sue), sente il bisogno di dichiarare urbi et orbi che d’ora in poi girerà armato (senza porto d’armi: privilegio riservato ai soli magistrati), e che lo stato non protegge i cittadini, esce dalla commedia di varietà provincial-surreale per diventare specchio di vizi più profondi e più gravi. Continua a leggere

Lettera aperta ai sindaci di Bagnoli e Cona sui richiedenti asilo


Cari sindaci, avete ragione.
È da molto tempo che denunciate un problema reale. Oggi è indispensabile che sia la politica che la società vi ascoltino.
Vi conosciamo personalmente, sappiamo della vostra fatica e della vostra correttezza. La vostra vita è cambiata improvvisamente quando, nei vostri piccoli paesi, in costante calo demografico, che vi eravate attrezzati ad amministrare sapendo cosa avreste dovuto fare, vi siete ritrovati, da un giorno all’altro, un quarto o un terzo della popolazione in più, e tutt’altri problemi da affrontare.
Da voi, e solo da voi, a seguito di processi globali imprevedibili per tutti, e dell’egoismo politicamente interessato di molti vostri colleghi, che facevano irragionevoli barricate anche per due o dieci richiedenti asilo, rifiutando un’accoglienza diffusa tranquillamente gestibile per chiunque, vi siete ritrovati, anche per l’improvvisazione degli organi dello stato, a veder stipare in maniera indecente esseri umani che voi avete incontrato e conosciuto, e che rispettate, sul vostro territorio, in luoghi e in modi che non avrebbero potuto e dovuto contenerli: in situazioni affollate e disagevoli, per periodi troppo prolungati, senza alcun vero progetto su di loro.
Da subito vi siete attivati, cambiando le vostre priorità e la vostra vita. E da subito avete temuto che potesse succedere qualcosa che facesse precipitare la situazione. Date le condizioni, poteva andare anche molto peggio, ma quel qualcosa ora è successo e i nodi devono essere affrontati, senza ulteriori rinvii.
Avete ragione a chiedere a voce alta al Ministro dell’Interno la chiusura dei centri: così concepiti e gestiti, sono incivili per chi ci vive, potenzialmente problematici per chi ci vive intorno, improduttivi rispetto alle loro finalità. Alcuni centri più grandi possono essere necessari: ma come soluzioni effettivamente temporanee e di breve termine, governate in maniera diversa dagli enti che le gestiscono, con controlli stringenti della loro attività, e con i dovuti incentivi anche per le amministrazioni che li ospitano. Ma bisogna anche che i vostri colleghi sindaci e le popolazioni di altri paesi facciano la loro parte, attraverso un’accoglienza diffusa e coordinata, come avviene attraverso i progetti Sprar. E soprattutto con un minimo di comprensione dei processi in atto, che ancora non c’è. L’accenno che facevo all’inizio al calo demografico dei vostri paesi vale anche per la regione nel suo complesso e per il paese, così come le modificazioni nel mercato del lavoro che sempre più producono mobilità sia in entrata che in uscita, e ai livelli sia alti che bassi di istruzione e lavoro. E bisogna che la società ne abbia consapevolezza.
Dopodiché ci sono tutti gli snodi che sono di competenza nazionale, e che riguardano gli accordi con i paesi d’origine, il controllo dei flussi e degli sbarchi, le politiche di rimpatrio, ma anche le modalità di riconoscimento e la velocità delle pratiche relative, su cui il ministero si sta attivando, ma i cui ritardi accumulati sono innegabili.
Quello che è certo è che nessuno può più pensare che la politica di accoglienza si possa fare per imposizione dello stato, o nel totale disinteresse degli enti locali, e attraverso cooperative senza progetti e senza contatti con i comuni, che non hanno potestà di intervento: perché il risultato sarebbe quello che voi vi siete dovuti gestire. Non solo inaccettabile, ma totalmente disfunzionale. Il che, detto in altri termini, significa che occorre una collaborazione stretta tra questi soggetti: nessuno, a nessun livello (comunale, regionale, nazionale), può più permettersi di dire che non è problema suo; e tutti hanno diritto di parola e di intervento. Sarà più costosa e faticosa, ma è l’unica modalità che può produrre risultati efficaci. Le colpe di questa mancata collaborazione sono ampiamente distribuite a tutti i livelli politici e territoriali. È il momento di voltare pagina. Prima che sia troppo tardi.
Lettera ai sindaci. Le colpe sono di tutti, in “Corriere della sera – Corriere del Veneto”, 21 marzo 2017, editoriale, p. 1