Natale, presepi e polemiche inutili
Puntuali, come ogni Natale, le speculazioni su come festeggiarlo nelle scuole si rinnovano: presepe sì, presepe no, canti sì, canti no, recita sì, recita no. Continua a leggere
Puntuali, come ogni Natale, le speculazioni su come festeggiarlo nelle scuole si rinnovano: presepe sì, presepe no, canti sì, canti no, recita sì, recita no. Continua a leggere
L’ISLAM IN ITALIA: l’INCHIESTA
I musulmani sono 1 milione e mezzo In mille «sotto osservazione»
Marocchini, egiziani, tunisini, bengalesi: per il 98% sunniti. Il nodo degli imam fai-da-te e le difficoltà dei moderati. Ma i combattenti tornati dalla Siria sono solo una decina
di Goffredo Buccini Continua a leggere
Il presidente della Regione Luca Zaia – con una intervista pubblicata sul Corriere – ha assunto nei confronti dell’islam che vive, abita, lavora e prega in Italia e in Veneto il ruolo istituzionale che gli è proprio. E’ una buona notizia, che va doverosamente sottolineata. Continua a leggere
Padova, 18 novembre 2015
http://video.corrieredelveneto.corriere.it/veneto-islam-forum/12ed680c-8ecf-11e5-aea8-308f5978014a
Islam italiano dopo Parigi
Fatica è parola antica, inscritta nel dna del Nordest, come in quello di tutte le culture rimaste a lungo contadine, e povere: che conoscono il sudore, la fame, e quanto le due cose siano legate, e come per levarsi la fame tocchi sudare, faticare appunto. Continua a leggere
Radio Svizzera, “Chiese in diretta”, 15 novembre 2015
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insieme a Paolo Branca e Stefano Levi della Torre
Dopo Parigi, la domanda è nell’aria: può succedere anche in Veneto quello che è successo nella capitale francese? Continua a leggere
su Radio Cooperativa, 15 novembre 2015
dal minuto 55
http://www.radiocooperativa.org/sitonuovo/podcast/?p=archive&cat=lo_speciale
http://www.radiocooperativa.org/sitonuovo/index.php?option=com_content&view=article&id=689%3Alo-speciale-di-gustavo-claros&catid=40%3Ari-ascolta-le-tue-puntate-preferite&Itemid=61
?p=archive&cat=lo_speciale
Il messaggio delle stragi di Parigi è chiarissimo: l’obiettivo dei propagatori del terrore non sono più solo i nemici dell’islam (come potevano essere immaginati, astrattamente, i vignettisti di Charlie Hebdo), ma tutti quanti. Il terrorismo può colpire dove vuole, se vuole: un bistrot, un ristorante cambogiano, un concerto, una partita di calcio. E’ un terrorismo che colpisce alla cieca: perché l’obiettivo è precisamente questo – seminare un terrore irrazionale. Per spingere anche noi a una risposta emotiva, scendendo sul loro terreno. Continua a leggere
Detesto la retorica dell’antifascismo: pur ritrovandomi – per storia familiare – dalla parte dei vincitori di oggi e non di quelli di ieri. Merito di una madre finita nelle galere nazifasciste fino alla Liberazione e di uno zio aviatore e eroe di guerra, dopo l’8 settembre diventato comandante di un proprio gruppo partigiano, e infine capo di stato maggiore delle Brigate Garibaldi (per poi finire ucciso il 26 aprile del ’45: per la storiografia ufficiale, da una banda di fuggiaschi tedeschi; e per quella non ufficiale da un gruppo di partigiani comunisti – tanto per non farci mancare nulla, come contraddizioni politiche e storiografiche). Continua a leggere
E’ autore di oltre un centinaio di pubblicazioni in vari paesi e di numerosi articoli e interviste su dibattiti di attualità. Suoi testi sono stati tradotti in varie lingue europee, in arabo e in turco.