Povia e la censura

Leggo che l’ANPI ha chiesto e ottenuto la cancellazione di un concerto di Povia a Trezzano sul Naviglio, organizzato da una associazione privata, una parrocchia. Magari è lecito domandarsi perché una parrocchia decida di organizzarlo, ma non altro. L’unico soggetto a cui attribuirei titolo per contestare la scelta, al massimo, è il consiglio pastorale: sempre che non l’abbia direttamente approvata. Nel qual caso la palla passerebbe ai parrocchiani. E lì si fermerebbe. Continua a leggere

Lo sciopero dei prof. Perché non lo faccio. Perché sono a favore.

I docenti universitari sono una categoria mite e non sindacalizzata, tradizionalmente moderata e rispettosa delle leggi, inabituata a forme di lotta, non dico radicali, ma proprio a forme di lotta qualsiasi. Probabilmente per osmosi: essi vivono in un ambiente dove, pur esistendo un contratto collettivo, non esistono rivendicazioni collettive, essendo le progressioni di carriera o individuali, e legate in teoria, quando va bene anche nella pratica, alla valutazione del curriculum in termini di didattica, pubblicazioni e ricerca, o semplicemente dettate da logiche inesorabili e uguali per tutti come l’anzianità. Continua a leggere

Dopo Barcellona: Il nichilismo islamico contemporaneo e i suoi obiettivi

Non è finita. Anche se siamo in periodo di vacanza, e pensavamo ad altro. Non poteva esserlo. Non lo sarà, a breve. Anche se l’ISIS fosse sconfitto sul suo terreno, in Iraq e in Siria, l’ideologia che lo sorregge, questa inquietante forma di nichilismo islamico contemporaneo, che ne è al contempo l’incubatrice e il prodotto, non finirà. Perché le disragioni su cui si fonda sono tuttora in circolazione, con immutata capacità propagandistica: non hanno ancora esaurito, per riprendere quanto si diceva della Rivoluzione d’Ottobre, la loro terribile spinta propulsiva. Che funge da motivazione – per quanto sia possibile parlare di motivazioni, di fronte a gesti che non possono ottenere altro scopo che il terrore fine a se stesso. E da detonatore di un esplosivo ideologico che è ampiamente in circolazione. Continua a leggere

Racconto di ferragosto

Stazione di Padova. Vigilia di Ferragosto.
Mentre, rientrato da Milano, percorro il sottopassaggio della stazione, diretto al parcheggio, vedo con la coda dell’occhio un signore – più giovane di me, ma con più durezze alle spalle a segnarne i lineamenti – che, sull’altro lato, regge tra le mani un grande foglio giallo scritto a mano: dalle poche parole che decifro, qualcosa legato al fatto che, dietro ai poveri che chiedono, c’è qualcosa… Continua a leggere

L'accoglienza come cultura (nel turismo, e non solo)

Complice una congiuntura astrale – o meglio geopolitica – particolarmente favorevole (le disgrazie dei paesi del Maghreb e del Medio Oriente, dove molti oggi temono di recarsi in viaggio e tanto più in vacanza, diventano i vantaggi competitivi degli altri paesi mediterranei), il turismo continua ad aumentare, nel Nordest, macinando record di presenze, italiane e straniere. E’ una buona notizia, evidentemente: anche se andrebbe temperata dalla comparazione con altre realtà internazionali, che – per ragioni che sarebbe utile approfondire – crescono di più, e approfittano maggiormente del vantaggio competitivo di cui sopra. Continua a leggere

Licei brevi. Né pro né contro: oltre

Dall’anno prossimo in cento scuole superiori d’Italia (ma solo in una classe per ogni scuola) partirà la sperimentazione dei cosiddetti ‘licei brevi’, che peraltro non saranno solo licei: un corso di studio di quattro anni, parificato a quello quinquennale (che consentirà quindi l’accesso all’università). Continua a leggere

"Il burkini come metafora" – recensione su Vita

Recensione su “Vita”, agosto 2017

Che fine ha fatto il burkini?

09 agosto 2017 Continua a leggere

"Il burkini come metafora" a Fahrenheit – Radio 3 RAI

Fahrenheit, RAI, Radio 3
Puntata del 9 agosto 2017

La propaganda e il gonfalone: sull'uso dei simboli del Veneto

Gustav Mahler, grande compositore che, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, è stato forse l’ultimo dei classici ma certo non il primo dei rivoluzionari, diceva che “tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri”. Continua a leggere