A cosa servono i senatori a vita?

La polemica sui senatori a vita – se sono di destra, o se sono di sinistra – è sciocca e provinciale, inutile e stucchevole: come gran parte del chiacchiericcio pseudo-politico, non solo estivo. La maggior parte delle personalità serie, proprio perché tali (personalità: e serie) non sono facilmente etichettabili: hanno il dono di riflettere, raramente hanno il vizio di schierarsi (soprattutto se è un’attività a prescindere: dalla riflessione, appunto). E sono quindi capaci di avere un’idea, ma anche di cambiarla, se si è rivelata errata. Continua a leggere

Termometro emiliano

Sabato sono stato alla Festa Democratica di Reggio Emilia, per partecipare a un dibattito su “Laicità e pluralismo religioso”, che ho contribuito a vivacizzare polemizzando allegramente dall’inizio alla fine con Massimo Teodori. Continua a leggere

Tutti con Renzi? Balle…

Adesso che si stanno accorgendo che rischiano davvero, i perdenti della vecchia stagione (nonché responsabili delle perdite…), da Bersani a Bindi a D’Alema, stanno facendo circolare questa storia che adesso il partito starebbe tutto con Renzi, che lui è quello che ha la maggioranza del partito… Continua a leggere

Come cambia il 'corpo' del PD (la dirigenza segue…)

Ora che molti, anche nemici acerrimi fino alle primarie e anche dopo, cominciano a schierarsi con Matteo Renzi, il PD guarda dentro se stesso con sorpresa. E la sorpresa è tanto più forte perché avviene proprio nel suo momento più popolare e partecipato, le feste estive: un ottimo termometro del clima interno al partito, da sempre occasioni di confronto, ma anche di dissenso o di consacrazione. Continua a leggere

Di destra, di sinistra o semplicemente inutili? Sui senatori a vita

Il presidente Napolitano ha nominato quattro nuovi senatori a vita. E puntuale è partita la polemica sulla loro collocazione politica: se sono di destra, o se sono di sinistra. Una polemica, come molte che hanno a che fare con il chiacchiericcio politichese più che con la politica, sciocca e provinciale, fuori luogo e fuori tema. Continua a leggere

Egitto: la posizione dei cristiani

Sono pubbliche da un paio di giorni, ormai, le prese di posizione delle minoranze cristiane (mi riferisco in particolare a quella copta cattolica, per ovvi motivi più significativa nel contesto italiano) a favore dei militari. Niente di strano: molti sono a favore dei militari, in Egitto e fuori (musulmani, laici, cristiani). Queste posizioni non sono nuove. Sono comprensibili nella logica interna di una minoranza stigmatizzata da lungo tempo (sotto tutti i governi, per la verità: ma che temono maggiormente, per ragioni assai comprensibili, i governi religiosi ispirati alla religione islamica dominante, rispetto a quelli più laici, ancorché militari). Ma non di meno lasciano perplessi, sul piano dell’analisi e del principio. Continua a leggere

Egitto, la svolta autoritaria

Poteva essere una nuova Turchia: un paese che, sotto la guida di un partito islamico moderato, ridimensiona il ruolo dei militari e inaugura una stagione di sviluppo economico e di progresso civile, avviandosi ad essere una democrazia compiuta, pur nel quadro di una dimensione religiosa riconosciuta e in crescita di influenza, con qualche arroganza di troppo. Rischia di essere, invece, un nuovo Pakistan: un paese economicamente in crisi, autoritario, sostenuto da copiosi finanziamenti esteri, in cui i militari detengono tutte le leve del potere, in preda a continui sussulti jihadisti, sempre più lontano dalle forme di democrazia che conosciamo. Continua a leggere

Egitto: la partita dei militari, tra Morsi e Mubarak

Dopo il colpo di stato, il colpo di spugna. L’immagine contrapposta di Mubarak libero e Morsi in carcere, è la fotografia delle contraddizioni dell’Egitto di oggi. In mezzo, il generale al-Sisi: ministro della difesa ma, oggi, presidente di fatto, colui che in mano le chiavi del potere. E della repressione. Continua a leggere

Morire per Sharm…

Guardo il video di un giovane che, in Egitto, si è messo a braccia alzate davanti a un carro armato, per fermarlo.
Come a Piazza Tien An Men.
Solo che qui è andata a finire diversamente: gli hanno sparato. L’hanno ucciso.
Sotto, compare la pubblicità: un Google Ad
Dice: “Sharm excursions for free. Book 3 excursions & get 1 for free”.
Non commento.
Fatelo voi…
Qui il link: http://www.reset-italia.net/2013/08/18/carro-armato-giovane-egiziano/#sthash.d5wFGbLd.SjvWwcM7.dpbs

Politica: la crisi come segnale di speranza

Il ponte di Ferragosto, politicamente, si compie all’insegna del già visto. Le notizie, dopo tutto, sono sempre quelle: i guai giudiziari di Berlusconi, le divisioni nel PD, le piccole decisioni e i molti rinvii del governo. Niente di epocale. Niente di innovativo. Niente di riformatore. Continua a leggere