Non ho parole.
Avevo scritto un testo, con intento ironico, intitolato “La canzone del rott’amatore” (per inciso: canzone nel senso di canzoniere, di poesia…), e l’ho postato su facebook accompagnato dalla frase “per sorriderci un po’ su…”
Il tutto in un blog che si chiama ‘Contraddetti’, dichiaratamente ispirato a quello spirito caustico che era Karl Kraus, dove ci sono quasi solo battute, aforismi e brevi commenti ironici di attualità politica.
E in poche ore mi sono ritrovato, in un articolo sull’edizione online di un quotidiano nazionale, paroliere di Renzi, niente meno. Autore del testo di una canzone dedicata a lui (che non è nemmeno nominato: nel testo parlo in prima persona, e si tratta della mia persona, non della sua), e alla ricerca di qualcuno che mi scrivesse gli accordi, se possibile.
Ma l’ironia no?
Pensare che tutto era nato da un banale gioco di parola, una sola: la parola “rott’amare”.
.
Potere della rete, certo. E sua difficoltà nell’aiutare a contestualizzare, evidentemente. Va bene così: avrei dovuto saperlo, e in realtà lo so, ma non lo si sa mai abbastanza. Un’utile lezione, per uno che insegna nel corso di laurea in scienze della comunicazione… (anche l’autoironia, a questo punto, ci sta)
.
Allora, per aiutare a ri-contestualizzare. Trattasi di testo ironico, che gioca sulla parola ‘amo’ (l’Italia, la politica, il Pd, gli elettori di centrosinistra) e ‘rottamo’ (all’inverso: la parte peggiore del Pd, della sua dirigenza, della politica, dell’Italia). Per riassumerla:
Io amo. E quindi rottamo
In definitiva: rott’amo… Continua a leggere