Papa Francesco e l'ombra di Caino

Il sacrario di Redipuglia è un simbolo potente. Vi sono sepolti oltre 100.000 soldati, di cui solo 40.000 hanno un nome e un cognome: gli altri 60.000 sono militi ignoti. Ignoti come le vittime delle guerre di oggi. Con una differenza: nei conflitti odierni si tratta soprattutto di civili innocenti, e non di militari – muoiono le vittime collaterali, casuali (casualties, si dice nel gergo burocratico-militare inglese), non i combattenti professionali. Continua a leggere

La risposta sbagliata all'islam radicale

La scoperta che in Siria e in Iraq stanno combattendo – in una guerra particolarmente crudele – anche dei musulmani, convertiti e immigrati, provenienti dall’Europa, sta giustamente preoccupando l’opinione pubblica. Ma se l’intelligence reagisce con l’unica strategia sensata (aumentare i controlli e le strategie di prevenzione, ed elaborare strategie di lotta frontale anche in loco), la politica rischia di reagire, come già successo in passato, nell’unica maniera sbagliata e controproducente: quella della demonizzazione generalizzata dell’islam. Continua a leggere

I massacri dei cristiani in Iraq: il silenzio dei musulmani, il silenzio degli intellettuali

I massacri perpetrati nei confronti dei cristiani e di altre minoranze religiose in Iraq, sono qualcosa che va oltre il pensabile e l’immaginabile. Teste mozzate e mostrate sulle picche, barbare crocifissioni, stupri di massa, bambine vendute come schiave, donne e bambini sepolti vivi, villaggi bruciati, luoghi di culto, monumenti, croci, cimiteri vandalizzati e distrutti, e infine centinaia di migliaia di profughi e dispersi: sono pezzi di umanità e di storia millenaria letteralmente cancellati, nel più barbaro e feroce dei modi. Tutto questo ad opera dei cosiddetti miliziani dell’Isis, i seguaci di al-Baghdadi, sedicente ‘califfo’ islamico, che vuole costruire sul più primitivo dei terrori uno stato teocratico, basato su rozze e semplificatrici interpretazioni del messaggio religioso islamico. Continua a leggere

Senato e riforme: l'abisso tra il palazzo e il paese

Ascoltando in questi giorni di dibattito sulle riforme, l’immagine che emerge con più evidenza è quella di una distanza abissale, in crescita ulteriore. La distanza abissale che provano i cittadini schiacciati dalla crisi o semplicemente adusi al loro ordinario mestiere, senza lamenti e senza rancori: che non capiscono, non possono capire, il senso di ottomila risibili emendamenti ad un testo, quando ne basterebbero quattro ma sensati, su cui costruire, come legittimo ed utile, una seria battaglia politica e di principio, per poi accettare, come è nelle regole del gioco, di vincere o di perdere. Continua a leggere

Ramadan: caso chiuso, questioni aperte. Su islam, Bitonci e dintorni

Il sindaco Bitonci ha voluto la sua prova di forza e l’ha ottenuta, vincendola. Non voleva rappresentanti del Comune all’aid, la festa di chiusura del mese di digiuno di Ramadan, e non ce ne sono stati. Non vuole più dare in concessione spazi comunali, ancorché disponibili, per il digiuno islamico, e presumiamo accadrà. Continua a leggere

Galan e l'indignazione 'social'

L’arresto di Giancarlo Galan ha provocato una prevedibile ondata di indignazione a comando: tutti a felicitarsi e ad esultare, dai social network ai politici finti amici e ai giornalisti finti nemici del bel tempo che fu, quando Galan rappresentava, anzi era, il potere. Continua a leggere

Il M5S al bivio

L’incontro sulla riforma elettorale tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, guidato dal premier Renzi, costituisce una svolta per il movimento di Grillo. O segnala, perlomeno, la consapevolezza di trovarsi a un bivio. Che, a seconda della strada che si sceglierà, può segnare la storia del M5S, e in qualche modo del paese, decidendo quale potrà essere la via d’uscita dalla crisi, o non segnare proprio nulla. Continua a leggere

Chi e perché frena sulle riforme

Il dibattito sulle riforme, proprio adesso che è alla stretta finale, rischia di incagliarsi. Per motivi nobili: il tentativo di proporre una riforma migliore. E per motivi meno nobili: incluso quello, politicamente legittimo, di far fallire i progetti del governo, o guadagnarsi una qualche forma di visibilità rispetto ai partiti maggiori o spazi di agibilità nei partiti maggiori di cui si è minoranza. Continua a leggere

Bitonci, il crocefisso, l'islam

L’annuncio del sindaco Bitonci di cancellare per il futuro – e di sospendere, se appena se ne presenterà l’occasione, per il presente – l’utilizzo di palestre per la preghiera del Ramadan è il segnale di un ritorno a una battaglia identitaria che la Lega stessa aveva ultimamente abbandonato, dopo avere per anni sollevato conflitti intorno alle moschee: non per risolverli, ma al contrario per lucrarne un consenso simbolico ed elettorale. A Padova era dai tempi della passeggiata con maialino della consigliera Mazzetto, e del minacciato referendum contro la moschea, che non se ne parlava. Ma a Cittadella, dove oggi è sindaco l’ex-vice di Bitonci, Pan, l’argomento è ancora di stretta attualità, con la chiusura a freddo di una moschea avvenuta proprio nei giorni scorsi, per la quale sarà sollevato ricorso al Tar. Continua a leggere

Riforme: Matteo tra Beppe e Silvio

Interlocutori più diversi, accomunati solo da una coerente inaffidabilità e dalla reciproca irriducibilità, era difficile immaginarli. Eppure Matteo Renzi si trova oggi a dover discutere dell’impalcatura costituzionale, e in particolare, oggi, della riforma elettorale, con gli alleati più improbabili: Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Continua a leggere