Il decreto Salvini: più sicurezza?

Il decreto Salvini su sicurezza e immigrazione è stato approvato. Come ha detto lo stesso ministro dell’Interno, è tuttavia emendabile. E di emendamenti avrà bisogno, proprio avendo come obiettivo le politiche che il ministro propone: perseguire una migliore regolazione dell’immigrazione e una maggiore sicurezza. Concentriamoci sulla parte relativa all’immigrazione: senza discussioni sui principi (importanti: e su cui sarà opportuno si apra un serio dibattito nel paese), ma limitandoci qui a uno sguardo del tutto pragmatico. Continua a leggere

"Immigrazione. Cambiare tutto" al Festival della Mente. Il video dello spettacolo a Sarzana.

Festival della mente – Sarzana
Il primo settembre 2018 ho presentato a Sarzana una versione breve dello spettacolo sull’immigrazione, davanti a 600 spettatori
Qui il link:   Festival della mente – Sarzana

Olimpiadi invernali 2026: i vantaggi della sinergia lombardo-veneta

Torino si sia sfilata dalla partita dei giochi olimpici invernali del 2026 è un bene: fa solo chiarezza. Il contrario sarebbe stato un inciampo: con un sindaco a favore e la sua stessa maggioranza (non l’opposizione) contro, si può immaginare il gioco continuo di “stop and go” che ci sarebbe stato. Peccato solo che la rinuncia sia arrivata a ridosso della presentazione della candidatura: una mancanza di serietà istituzionale che si sarebbe potuta evitare. Una contraddizione, questa, che si può mettere interamente in capo al Movimento 5 Stelle, che del resto aveva già rifiutato le Olimpiadi a Roma: ma che, se non altro, in Lombardia e in Veneto è all’opposizione, e non potrà ostacolare più che tanto. Certo, si è fatto notare al governo: con l’incomprensibile ritiro, che sa tanto di ripicca, di ogni supporto finanziario all’Olimpiade a due, e che invece ci sarebbe stato nella versione a tre. Ma lasciamo perdere il passato e veniamo al domani. Continua a leggere

Non c'è export senza import: e non solo in economia

Ex-portare. Portare fuori. Prodotti, ma anche conoscenze, e tutto l’immateriale implicito e contenuto nella materia, nei prodotti: una cultura, se c’è, uno stile, se è individuabile, un modo di vita, se viene compreso. Il made in Italy, per esempio. O il made in Veneto, se esistesse e venisse percepito, sperimentato e pubblicizzato al di fuori come tale: ma temiamo che sia (ancora) prematuro, e ci convenga (per ora) rimanere attaccati all’etichetta made in Italy, ben altrimenti conosciuta e rinomata. Continua a leggere

"Immigrazione. Cambiare tutto" in tv

Qui il link alla puntata di sabato 15 settembre 2018 della trasmissione “Segni dei tempi”, andata in onda sulla tv Svizzera RSI La1
Intervista a cura di Paolo Tognina
Immigrazione: bisogna cambiare tutto
https://www.rsi.ch/la1/programmi/cultura/segni-dei-tempi/Immigrazione-bisogna-cambiare-tutto-10825346.html

Femminicidi: si può educare all'amore?

I femminicidi sono questione degli uomini. Perché sono loro a compierli. E su di loro bisogna dunque lavorare. Bene ha fatto quindi il direttore di questo giornale a porre il problema, innanzitutto, della prevenzione, e quindi quello – collegato – dell’insegnamento e dell’approfondimento nella scuola. Continua a leggere

Accoglienza: lo stato che non c'è

La provocazione dell’imprenditore Gian Lorenzo Marinese è di quelle capaci di disvelare un intero meccanismo, un mondo insieme di ipocrisia e di incompetenza, mostrando quello che nessuno vede: che il re è nudo, anche se non lo vuole ammettere. Continua a leggere

"Immigrazione. Cambiare tutto" – videointervista

una lunga videointervista che spiega ed elabora i contenuti del libro “Immigrazione. Cambiare tutto”
grazie a Marzia Tomasin per la pazienza…

Quando l'accoglienza dà scandalo. Il controllo che è mancato (e che continua a mancare)

Lo scandalo delle cooperative che gestivano le strutture per stranieri di Cona e Bagnoli è tutto tranne che inaspettato. Certo, la gravità di quanto accaduto in quelle strutture è inaudita, ma riconducibile a una fattispecie comprensibile: quella della criminalità a scopo di lucro. Associazioni a delinquere che pensano solo a fare più soldi possibile, senza nessun riguardo per gli immigrati ospitati e per chi ci lavorava. Colpiscono tuttavia le dimensioni delle strutture, e quindi dei soldi che girano: frutto della bulimia di arricchimento di alcuni e della miopia della politica, implicitamente alleati. Continua a leggere

Dopo Genova: quale futuro per il PD

Le contestazioni di Genova, per il Partito Democratico, rischiano di rappresentare quello che è stato la marcia dei 40.000 del 1980 per il sindacato. Un evento in sé piccolo (anche i famosi 40.000, all’epoca, secondo la questura erano meno della metà…), all’apparenza solo simbolico, ma capace di cambiare il corso della storia. Continua a leggere