Bilancio di fine d’anno
Fine d’anno
tempo di bilanci
E di rilanci:
perché non ci fermiamo
Un anno duro, va detto
un anno bello
di quelli per cui, poi
sei differente
.
In amore, scoperte senza fine
pur frequentando le stessissime persone
Le radici che scavano più a fondo
un terreno pietroso, e duro, e ascoso
si fa fatica, fa male, ci si taglia
e si sanguina spesso e volentieri
in silenzio, senza lacrime né urla:
ma è così che il terreno si coltiva
e la pianta cresce solida in altezza
E’ così, questa mia dura famiglia
che nelle tempeste cresce e fa fatica
e faticando si consolida
e faticando si ama
.
Il denaro
è il capitolo più breve:
ce n’è meno, si consuma, finisce
e non ricresce
Ce ne faremo una ragione, nell’attesa
di ritrovare i pozzi e le sorgenti
e di imparare
a moltiplicare i pani e il resto
.
Il lavoro, beh, è il lavoro
Non manca, non risolve, non assolve
moltiplica incombenze senza fine
e a parte insegnare, e scrivere (ma è molto)
non da più le soddisfazioni che cercavo:
valgono meno gli onori, che in passato
e gli oneri, pesano di più
Ma è bello che ci sia, ed è fortuna
per la quale non dimentico il mio grazie
.
L’impegno sociale, la politica
(attiva, come la chiamano, e chissà se è vero):
da là ho imparato tanto
sono cresciuto, mi sono anche sporcato
ho imparato meglio a distinguere
chi incarna principi e insegue valori
e chi da questo gioco è ossessionato
preso, rovinato: e altri rovina
Conosco meglio gli uomini e le donne
li stimo meno, forse li amo di più
per il loro ego di bambini
per la fragile vanità di non voler lasciare
mai
nulla
e di lasciare
flebile
traccia
di sé
Il vomito mi ha preso, qualche volta
e più di qualcuno ha stomacato
violato, tradito:
l’amicizia, l’onore, i suoi ideali
e i miei
Resta qualcosa, resta un non ancora
per il quale forse val la pena di rischiare
qualcosa
ancora una volta cercando
migliore compagnia
.
Che altro? Che resta?
Resta il senso:
il senso della vita
e della lotta con Dio
– contro di lui
ed in sua compagnia –
il bisogno di aiuto, il grido e la preghiera
la ricerca di forza e di radici
il desiderio di una realtà diversa
di un mondo nuovo, di una verità
luminosa, autoevidente, alta e altra
che ancora non è alla mia portata
che mentre mi accompagna si allontana:
io la sento, di rado
la intravedo