I leader-bambini e l'infantilizzazione della politica

L’elettorato è sempre più anziano, i leader sempre più giovani, l’atteggiamento sempre più infantile. Potremmo riassumere così l’evoluzione, o l’involuzione, che si nota oggi nel mondo politico, non solo italiano. E non da oggi: con questo governo, è vero, ha toccato vertici mai visti. Ma il cambiamento è quantitativo, non qualitativo: quest’ultimo era iniziato già prima. Continua a leggere

Ricerca come forme di creatività: nell'impresa e altrove

Prima di tutto bisogna immaginare. E’ questo, in essenza, la ricerca, a partire da quella che chiamiamo ricerca pura: immaginare quello che non c’è ancora, o non è ancora visibile, ma potrebbe esserci, poi cercarne gli indizi, le tracce delle sue leggi di funzionamento, poi renderlo concreto, costruirlo, trovarne applicazioni, inventare nuovi prodotti, e nuovi mercati per collocarli. Continua a leggere

La tripla morale del ministro dell'Interno: Riace, Trento, Italia

Sud Italia. Il sindaco di Riace viene messo agli arresti domiciliari per presunte irregolarità nelle politiche di accoglienza. Il ministro dell’interno lo addita al pubblico ludibrio, esecrandone i comportamenti.
Nord Italia. Un medico del pronto soccorso di Trento si rifiuta di curare uno straniero irregolare e lo segnala ai carabinieri. Mentre molti suoi colleghi si dissociano, il ministro dell’interno lo ringrazia e lo addita ad esempio da seguire.
Tutta Italia. Il vice-presidente del consiglio annuncia, sotto il nome di ‘pace fiscale’, un maxi-condono per chi ha evaso le tasse in passato. Il ministro dell’interno, che è la stessa persona, lo sostiene entusiasticamente, come strumento di giustizia sociale, o di sua correzione. Continua a leggere

Si può fare a meno della scuola?

La seconda puntata della rubrica che tengo su Confronti: “What if”, ovvero come sarebbe “Il mondo, se…”
Questa volta parliamo di scuola Continua a leggere

Parole e simboli. La neolingua del potere

La “manovra del popolo”, “i cittadini, non i numerini”, “aboliremo la povertà”, “per la prima volta lo stato è dalla parte dei cittadini”. E poi l’utilizzo sistematico della logica del capro espiatorio (lo straniero, l’immigrato, in particolare). E l’altrettanto sistematico ricorrere all’immaginario di un prima e un poi radicalmente opposti: prima c’erano gli “altri”, i cattivi, quelli del complotto contro la gente, i “poteri forti”, e andava tutto malissimo; oggi ci siamo “noi”, i buoni, quelli voluti dalla gente e per la gente, i “rappresentanti (o magari gli avvocati) del popolo”, e va tutto benissimo, un altro mondo è possibile, e lo costruiremo noi, contro gli altri. Il prima e il poi presuppongono una cesura radicale. Nessuna continuità è nemmeno immaginabile. Salvo dimenticarsi che metà dell’attuale governo è stato al governo per anni, e lo è continuativamente da decenni nelle regioni più ricche del paese. E salvo magari perseguire, tutti insieme, le stesse sistematiche occupazioni del potere, lo stesso spoil system, la stessa lottizzazione televisiva e non, gli stessi condoni, gli stessi ritardi e inefficienze sui decreti, lo stesso spregio del diritto e della divisione dei poteri, lo stesso allegro ricorso alla spesa pubblica: salvo chiamarli con un altro nome, ciò che consente di agire anche più brutalmente, senza remore e sensi di colpa. Tutto è nel nome della cosa, più e prima che nella cosa. Continua a leggere

Il decreto Salvini: più sicurezza?

Il decreto Salvini su sicurezza e immigrazione è stato approvato. Come ha detto lo stesso ministro dell’Interno, è tuttavia emendabile. E di emendamenti avrà bisogno, proprio avendo come obiettivo le politiche che il ministro propone: perseguire una migliore regolazione dell’immigrazione e una maggiore sicurezza. Concentriamoci sulla parte relativa all’immigrazione: senza discussioni sui principi (importanti: e su cui sarà opportuno si apra un serio dibattito nel paese), ma limitandoci qui a uno sguardo del tutto pragmatico. Continua a leggere

"Immigrazione. Cambiare tutto" al Festival della Mente. Il video dello spettacolo a Sarzana.

Festival della mente – Sarzana
Il primo settembre 2018 ho presentato a Sarzana una versione breve dello spettacolo sull’immigrazione, davanti a 600 spettatori
Qui il link:   Festival della mente – Sarzana

Olimpiadi invernali 2026: i vantaggi della sinergia lombardo-veneta

Torino si sia sfilata dalla partita dei giochi olimpici invernali del 2026 è un bene: fa solo chiarezza. Il contrario sarebbe stato un inciampo: con un sindaco a favore e la sua stessa maggioranza (non l’opposizione) contro, si può immaginare il gioco continuo di “stop and go” che ci sarebbe stato. Peccato solo che la rinuncia sia arrivata a ridosso della presentazione della candidatura: una mancanza di serietà istituzionale che si sarebbe potuta evitare. Una contraddizione, questa, che si può mettere interamente in capo al Movimento 5 Stelle, che del resto aveva già rifiutato le Olimpiadi a Roma: ma che, se non altro, in Lombardia e in Veneto è all’opposizione, e non potrà ostacolare più che tanto. Certo, si è fatto notare al governo: con l’incomprensibile ritiro, che sa tanto di ripicca, di ogni supporto finanziario all’Olimpiade a due, e che invece ci sarebbe stato nella versione a tre. Ma lasciamo perdere il passato e veniamo al domani. Continua a leggere

Non c'è export senza import: e non solo in economia

Ex-portare. Portare fuori. Prodotti, ma anche conoscenze, e tutto l’immateriale implicito e contenuto nella materia, nei prodotti: una cultura, se c’è, uno stile, se è individuabile, un modo di vita, se viene compreso. Il made in Italy, per esempio. O il made in Veneto, se esistesse e venisse percepito, sperimentato e pubblicizzato al di fuori come tale: ma temiamo che sia (ancora) prematuro, e ci convenga (per ora) rimanere attaccati all’etichetta made in Italy, ben altrimenti conosciuta e rinomata. Continua a leggere

"Immigrazione. Cambiare tutto" in tv

Qui il link alla puntata di sabato 15 settembre 2018 della trasmissione “Segni dei tempi”, andata in onda sulla tv Svizzera RSI La1
Intervista a cura di Paolo Tognina
Immigrazione: bisogna cambiare tutto
https://www.rsi.ch/la1/programmi/cultura/segni-dei-tempi/Immigrazione-bisogna-cambiare-tutto-10825346.html