I veri nemici dell’occidente
La campagna anti-immigrati che in questo paese si va conducendo va esaminata ormai per quello che è, o che qualcuno l’ha fatta diventare: un’ossessione ideologica e una paranoia sociale. Solo questo può spiegare che si sia potuto pensare di non inserire l’immigrazione clandestina (reato minore, punito con un’ammenda) nella legge sulla ‘prescrizione breve’, insieme ad altri reati gravissimi legati alla mafia e al terrorismo, mentre sono inclusi i reati dei colletti bianchi – o, detto in altro modo, delle classi dirigenti.
Di questa campagna sono ben distinguibili due livelli, che vanno nella medesima direzione: uno legislativo a livello nazionale, e uno politico a livello locale.
A livello nazionale, l’ultimo clamoroso esempio non è figlio di un’esigenza pratica, ma appunto di una lucida follia ideologica. Figlia a sua volta di una sciagurata semina politica e intellettuale, che dalla Lega alla Fallaci, ma contagiando anche altre forze politiche e mezzo mondo dell’informazione, ha fatto dell’immigrato un bersaglio in sé – non per quello che fa, ma per quello che è. Si colpisce una condizione, non un reato. Ormai, per ascoltare parole pacate sull’immigrazione bisogna rivolgersi a questori, prefetti e carabinieri: cioè ai professionisti incaricati di mantenere l’ordine sociale. Mentre il maccartismo etnico-razziale di chi agita il tema dell’ordine, anziché agire per portare un po’ d’ordine, finirà per produrre gravi disordini sociali futuri, oltre ad avere conseguenze devastanti sulla vita di decine di migliaia di persone – ciò che interessa poco, visto che non votano.
A livello locale questa campagna, che ha le sue punte nel Nord e in particolare in alcune realtà del Veneto e della Lombardia (due regioni abituate a farsi vanto della propria superiorità culturale), è fatta di ordinanze comunali e delibere: che vanno dalla negazione dei diritti di libertà religiosa per alcuni – i musulmani, e solo loro – a un variegato assortimento di decisioni riguardo alla scuola, agli asili, al sostegno per portatori di handicap e non autosufficienti, ai bonus bebé e ai buoni libro, che prevedono una precedenza per i residenti da un certo numero di anni, o direttamente l’esclusione dei non cittadini. A queste si aggiungono provvedimenti volutamente vessatori che sono una brutta copia dei provvedimenti sulla mendicità medievali, arrivando a multare persino chi la carità la fa, oltre che chi la chiede per strada. E si va avanti così, tra sindaci che, come a Cittadella, subordinano l’apertura di una partita iva o la concessione della residenza all’attestazione di mezzi sufficienti e di una casa adeguata (che, se fosse praticata sugli autoctoni, li costringerebbe ad espellere molti propri concittadini), ad assessori che, come a Campodarsego, vanno di persona a bussare alle porte degli appartamenti di immigrati, in casarecci safari contro i clandestini, fino ai benemeriti amministratori di Coccaglio che hanno avuto il buon gusto di chiamare una operazione anti-clandestini, che colpirà soprattutto i regolari che hanno perso il lavoro a seguito della crisi, togliendo loro immediatamente la residenza, con il nome di “White Christmas”. Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno; o forse, peggio, perché lo sanno…
E’ attraverso politiche di questo genere che la barbarie giuridica, e prima ancora umana, avanza e si fa strada nelle convinzioni e nelle coscienze della gente, oltre tutto con la scusa di agire in nome della collettività, e quindi del bene comune. Senza capire che così si uccide quel principio universalistico che è la base stessa della civiltà giuridica occidentale.
Diciamolo chiaro: se l’occidente è giuridicamente superiore ad altre realtà, come ripetono volentieri coloro che queste campagne promuovono, è precisamente perché ha imparato che la legge è uguale per tutti, e non discrimina per etnia, colore della pelle e religione. È quindi chi lavora per affossare questi principi che è contro l’occidente e suo nemico. Ed è quindi ora di cominciare a combattere i barbari che abbiamo in casa, non solo quelli che vengono da fuori. Sono loro che stanno facendo di questo paese, culla della civiltà e patria del diritto romano, un’eccezione europea.
Stefano Allievi
Allievi S. (2010), I veri nemici dell’occidente, in “Popoli”, n. 1, gennaio 2010, p. 31