Anti-Trumpismo

Sono stato contrario alle manifestazioni contro Trump. Lo sono ancora.
Le manifestazioni contro Trump dei primi giorni dopo l’insediamento sapevano tanto di democrazia a corrente alternata: le elezioni vanno bene solo se le vince il presidente che voglio io. E se le vince un altro, non è legittimo, e lo contesto. Qualcosa di già visto. Troppo spesso. Anche in Italia. Alle elezioni. Ma anche solo ai congressi di partito…
Sono invece sacrosantamente a favore di qualunque critica e iniziativa (o meglio ancora iniziativa critica) contro le decisioni prese da Trump. Molte delle quali, già oggi, sciagurate. Nella scelta dei collaboratori. E nelle politiche avviate. Le famose ‘firme’: che sì, se sono di un presidente, diventano azioni.
Trump va incalzato nel merito. Quando sbaglia, non qualunque cosa faccia. E ha già iniziato a sbagliare. Ma non in sé, non come persona, non per la sua casa, i suoi modi, i suoi soldi, i suoi capelli, le sue mogli, i suoi figli… Qualcosa, anche questo, di già visto. Anche da noi. E di profondamente sbagliato. Eticamente sbagliato. Profondamente eticamente sbagliato. Ma anche politicamente sbagliato. Alla fine, non funziona mai. E il boomerang finisce per tornare su chi l’ha lanciato. Perché si rafforza chi si intende criticare. E gli si dà un’arma in più: a lui, e ai suoi sostenitori.
Impariamo, ogni tanto, dai nostri errori…