Note di piccolo cabotaggio politico padovano 3

Premessa indispensabile:
non esprimo giudizi di merito. Tanto meno sulle persone, che stimo. E che sono vittime di un metodo, non carnefici. Pedine, anche loro. E pagano un prezzo, anziché lucrarlo, in fondo.
Esprimo un giudizio politico. O meglio, tento un bilancio, una sintesi, una fotografia delle forze in campo.
Sapendo che ci sono buone, e anzi ottime ragioni per essere contenti di come è andata a finire.
Io non sono contento. Perché si è andati avanti per veti incrociati sulle persone. E perché la trasparenza del metodo vale più dell’opacità del risultato. Anche e forse soprattutto nel medio e lungo termine.

Note di piccolo cabotaggio politico padovano 2

Sillogismo politico elementare:
Chi fa più tessere vince.
Chi ha più tempo fa più tessere.
Chi ha un tempo pieno ha più tempo.
Ergo, chi paga un tempo pieno vince.
Il problema, naturalmente, è che il tempo pieno è pagato dal partito, non da un gruppo organizzato al suo interno, e dovrebbe lavorare per esso. Ma questi, naturalmente, sono dettagli…

Candidati presidente: no, quelli no…

Lo so, non è un sondaggio. Non ha valore scientifico. Però…
In edicola, poi al lavoro, poi al bar: e senti i commenti, i toni, e osservi le espressioni, le facce. Di fronte a questi nomi: Prodi, D’Alema, Marini… E senti commenti irriferibili, che in fondo condividi. E vedi facce indescrivibili, che in fondo sono anche le tue. E capisci che no: che anche se c’è differenza, sono tutte facce e nomi della prima repubblica, neanche della seconda. Che ci vuole qualcos’altro, se si vuole recuperare consenso. Uno scatto d’orgoglio, un minimo di originalità: che so, una donna, una persona non troppo anziana, una che nella politica non abbia pascolato troppo, che non ci sia nutrito troppo a lungo (perchè danno, è vero, ma prendono anche…). Nomi non troppo politicisti, troppo compromessi con il passato: nuovi alla politica, anche se magari non per età. Nuovi di freschezza: non abituati ai vecchi rituali. Per una carica, quella di Presidente della Repubblica, che deve essere di garanzia, ma come si è visto nella seconda metà di questo settennato anche di impulso, di supplenza istituzionale, e, non dimentichiamolo, di rappresentanza: in cui i cittadini si possano riconoscere, con orgoglio. Tutti i cittadini. E i cittadini, in quei nomi e in quelle facce lì, non ci si vogliono proprio riconoscere, non più. E non sembra tanto difficile da capire: basterebbe andare in edicola, al bar, al lavoro. Un lavoro che non sia la politica…

Muslims in the enlarged Europe

Guerra in Mali o scontro di civiltà?

Perché il dialetto veneto è forte

In Europa l'Islam non è più silenzioso

Allievi S. (1992), In Europa l’Islam non è più silenzioso, in “Il Sole 24 ore”, 12 luglio p. 18;

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Il ruolo della religione nelle famiglie miste

Allievi S. (1996), Il ruolo della religione nelle famiglie miste, “Legami familiari e immigrazione: i matrimoni misti”, Mara Tognetti Bordogna (a cura di), ed. “L’Hartmann”, pp. 97-138;

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I nuovi musulmani

Allievi S. (1999), I nuovi musulmani, (recensione), in “Il Ragnoss”, dicembre

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