Intesa su Franco Marini
Il suicidio non assistito di Bersani.
L’eutanasia del PD.
E pensare che non c’è ancora la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, né sul testamento biologico…
Il suicidio non assistito di Bersani.
L’eutanasia del PD.
E pensare che non c’è ancora la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, né sul testamento biologico…
Il ministro Barca è persona interessante e di spessore. Il fatto che fosse già candidato segretario, ancora prima che si iscrivesse al partito, è meno problema suo che di chi lo è andato a cercare (non avendo risorse interne all’altezza, evidentemente). Continua a leggere
Appena iscritto, e già leader:
strano partito davvero…
Lo scontro Bersani vs. Renzi non è finito con le primarie. Perché non è lo scontro tra due persone: è nella logica delle cose. Solo che adesso, a differenza di prima, è un duello ad armi pari, o quasi. E solo adesso prevede davvero, come tutti i duelli, un vincitore e uno sconfitto, senza recuperi, senza rivincite, senza vie d’uscita. Uno dei due, di fatto, sparirà dalla scena: o almeno dall’elenco degli attori protagonisti. Continua a leggere
Caso praticamente unico al mondo per un grande partito, il PD – è l’ultima novità – dovrebbe prendersi per segretario uno che non è iscritto al partito e non l’ha nemmeno votato.
Tutte ‘ste regole per fare in modo che alle primarie votassero solo gli iscritti, o al massimo gli elettori certificati, e poi ci si prende un estraneo per segretario?
Ok. Per coerenza, alle prossime primarie, per qualunque cosa, basta chiusure. E il primo che parla di regole, di qualunque tipo, “lo sbraniamo” (cit. non autorizzata).
I cosiddetti saggi: tutti maschi, non proprio giovani, piuttosto centristi, e di lungo corso. Esattamente il contrario delle tendenze emerse con le ultime elezioni.
Per fare quello che già dovrebbero fare parlamento e governo in carica. Ce n’era bisogno?
Da Napolitano, questa volta, ci si aspettava un po’ più di coraggio e di innovazione. Sono mancati entrambi.
Decisamente, il processo di cambiamento, in questo paese, è appena cominciato…
Il giorno delle elezioni, prima di votare, avevo scritto su fb questa cosa:
“Io voto. Semplicemente. Tranquillamente. Non contro qualcosa. Nemmeno contro qualcuno. Per qualcosa. Che nessuno potrà fare da solo. Per cui ci sarà bisogno di altri. Anche di altri partiti. Anche di altre persone. Anche di me.” Continua a leggere
A quelli che continuano a postare video di candidati 5 stelle sghignazzando sulla loro inadeguatezza: Continua a leggere
La chiave interpretativa complessiva di queste elezioni non è stata l’entusiasmo, unito al desiderio di cambiamento. Nemmeno gli elettori di Grillo, il vero vincitore di questa tornata elettorale, erano entusiasti, al momento di votare, anche se vogliono cambiare le cose. No, la chiave interpretativa più forte è stata la diffidenza, unita a una certa dose di rassegnazione. Continua a leggere
Per i leader dei principali partiti, quelli grandi e anche quelli piccoli, quelli vecchi e anche quelli nuovi, è una specie di riflesso condizionato. Se uno li critica, è antipolitica. Continua a leggere
E’ autore di oltre un centinaio di pubblicazioni in vari paesi e di numerosi articoli e interviste su dibattiti di attualità. Suoi testi sono stati tradotti in varie lingue europee, in arabo e in turco.