JAZZ SOCIETY. La società plurale spiegata con il jazz
Conferenza / Spettacolo di Stefano Allievi, con Stefano Allievi (voce narrante), Sergio Marchesini (fisarmonica), David Beltran Soto Chero (chitarra), Laura Vigilante (voce), Alberto Zuanon (contrabbasso)
Mobili e plurali. Sono queste le caratteristiche principali delle odierne società sviluppate.
Il movimento le caratterizza con il nomadismo metropolitano e le migrazioni, come mobilità e mutamento sociale, attraverso movimenti culturali e politici, come innovazione tecnologica. E in tanti altri modi. Si muovono sempre più velocemente informazioni, idee, denaro, merci: e, con qualche ostacolo in più, uomini e donne.
Una delle conseguenze più importanti della mobilità è la pluralità che caratterizza le nostre società: pluralità di modelli culturali, di pratiche sociali, di possibilità di scelta, di opzioni a disposizione. A seguito di questi processi anche la parola identità, così tanto utilizzata in questi anni, cambia di significato: individualmente e collettivamente.
Infine, tra le conseguenze della pluralità, c’è il formarsi di nuove culture, ma anche il mischiarsi delle stesse: l’incontro, il confronto, lo scontro tra persone, gruppi sociali, idee e ideologie, religioni… Le occasioni di dialogo e trasformazione, e quelle di conflitto, che si producono.
Tutto questo è raccontato in maniera semplice e divertente attraverso il jazz: la necessità di ascolto che implica, la fiducia tra diversi che presuppone, il ruolo dell’improvvisazione nell’evoluzione del discorso, lo spazio dato ai vari strumenti negli assolo, il significato della ripetizione di un riff, l’importanza delle grandi individualità come dell’umile lavoro della sezione ritmica, la capacità di inclusione di marginali, fragili e devianti rispetto alla cultura mainstream, la propensione al coinvolgimento del pubblico, e tanto altro ancora. Il tutto raccontato con le parole ma soprattutto con la musica dal vivo, che spazia dai grandi standard che hanno fatto la storia del jazz a un repertorio più recente. La libertà, la democrazia, la convivenza, l’etica dell’incontro, il conflitto e il dialogo culturale, spiegati con un coinvolgimento che nessuna parola, da sola, sa dire.
Stefano Allievi è professore ordinario di Sociologia all’Università di Padova. È nato a Milano, dove si è diplomato all’Istituto per la Formazione al Giornalismo (IFG) e laureato in Scienze politiche; ha poi conseguito a Trento il dottorato in Sociologia e ricerca sociale. È specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni (con particolare attenzione alla presenza dell’islam in Europa), e in studi sul mutamento culturale e politico: temi su cui ha condotto ricerche a livello nazionale e internazionale, pubblicate in varie lingue europee, in arabo e in turco. Ha al suo attivo una quarantina di libri e numerose pubblicazioni anche internazionali. Svolge anche un’intensa attività di divulgazione, come conferenziere, editorialista, autore e performer.
Sergio Marchesini suona fisarmonica e pianoforte. Scrive e arrangia musica per il cinema, il teatro e la danza. In teatro ha lavorato con Mirko Artuso, Marco Baliani, Giuseppe Battiston, Massimo Carlotto, Massimo Cirri, Vasco Mirandola, Giuliana Musso, Andrea Pennacchi, Giancarlo Previati, Stefano Scandaletti, Filippo Tognazzo. Come autore di colonne sonore ha partecipato a produzioni Jole Film, ZaLab, Rai Cinema, HBO Europe / Miss Wasabi Films, presentate ai festival del cinema di Torino, Venezia e Locarno. Le colonne sonore più recenti sono: “Il tempo rimasto” di Daniele Gaglianone e “Po“ di Andrea Segre.
Stefano Allievi è professore ordinario di Sociologia all’Università di Padova. È nato a Milano, dove si è diplomato all’Istituto per la Formazione al Giornalismo (IFG) e laureato in Scienze politiche; ha poi conseguito a Trento il dottorato in Sociologia e ricerca sociale. È specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni (con particolare attenzione alla presenza dell’islam in Europa), e in studi sul mutamento culturale e politico: temi su cui ha condotto ricerche a livello nazionale e internazionale, pubblicate in varie lingue europee, in arabo e in turco. Ha al suo attivo una quarantina di libri e numerose pubblicazioni anche internazionali. Svolge anche un’intensa attività di divulgazione, come conferenziere, editorialista, autore e performer.
Sergio Marchesini suona fisarmonica e pianoforte. Scrive e arrangia musica per il cinema, il teatro e la danza. In teatro ha lavorato con Mirko Artuso, Marco Baliani, Giuseppe Battiston, Massimo Carlotto, Massimo Cirri, Vasco Mirandola, Giuliana Musso, Andrea Pennacchi, Giancarlo Previati, Stefano Scandaletti, Filippo Tognazzo. Come autore di colonne sonore ha partecipato a produzioni Jole Film, ZaLab, Rai Cinema, HBO Europe / Miss Wasabi Films, presentate ai festival del cinema di Torino, Venezia e Locarno. Le colonne sonore più recenti sono: “Il tempo rimasto” di Daniele Gaglianone e “Po“ di Andrea Segre.
Lo spettacolo è il frutto di una contaminazione di linguaggi che aiuta a rendere facilmente comprensibili dei problemi complessi e dalle molte variabili. L’ibridazione di forme e registri comunicativi consente al pubblico una maggiore facilità di immedesimazione e coinvolgimento.