"Il burkini come metafora" – recensione su Vita
Recensione su “Vita”, agosto 2017
Che fine ha fatto il burkini?
09 agosto 2017 Continua a leggere
Recensione su “Vita”, agosto 2017
09 agosto 2017 Continua a leggere
Fahrenheit, RAI, Radio 3
Puntata del 9 agosto 2017
“A Dio appartengono i nomi più belli”. Come pregano i musulmani, Bologna, EDB, 2016
Link alla casa editrice
“Notizie oggi”, 16 giugno 2017
http://www.canaleitalia.it/programmi/notizie-oggi/
Parte 4, dal minuto 8:46
Recensione “La verità”, 15 giugno 2017, p.10
burkini recensione “La verità” PDF (qui)
“Il Califfato, tra utopia e apocalisse”
Video dell’incontro tenuto al Festival Vicino/Lontano di Udine il 12 maggio 2017, introdotto e condotto da Stefano Allievi, con la partecipazione del sociologo e analista Alessandro Orsini e della giornalista e inviata del Corriere della Sera Marta Serafini.
Un’ora e mezzo di analisi e riflessioni su un tema su cui prevalgono gli approcci ideologici e le reazioni emotive: comprensibili, ma che spesso non aiutano a comprendere.
Ieri sera, guardando la TV, mia moglie ed io cercavamo di spiegare a nostro figlio Alessandro, 11 anni, la strage di Capaci, Falcone e Borsellino, che cos’è un eroe civile, e che cos’è, da dove viene, la violenza che li ha abbattuti, insieme ad altri servitori dello stato, che li proteggevano.
Ne parlavamo, avevamo le parole per dirlo: e lui capiva.
Stasera faremo più fatica a dare un senso alle nostre parole. A spiegare perché, come, bambini poco più grandi di lui sono morti, uccisi da una violenza senza senso, senza interessi da proteggere, nemmeno loschi, senza ragioni, nemmeno malvagie.
Mi direte che tutti i giorni, in Siria, in Iraq, in posti ancora più lontani dall’Europa, muoiono bambini, e adulti, nella stessa maniera insensata, vittime di armi simili, di comportamenti simili, di violenza simile. E avrete ragione.
Mi direte che tutti i giorni, ovunque nel mondo, bambini, e adulti, muoiono di fame, di un lavoro troppo più grande di loro, di fatica, di cattiveria, di tortura. E avrete ragione.
Mi direte che da noi, nel silenzio, senza sufficiente emozione, per molti anni, e ancora oggi, bambini, e adulti, morivano e muoiono per la violenza delle mafie, nelle strade delle camorre, nelle vendette trasversali delle ’ndrine. E avrete ragione.
Mi direte che anche noi abbiamo vissuto violenze e stragi terroristiche insensate, che colpivano innocenti. Tutti i giorni, rientrando da scuola, passavo per piazza Fontana. Altri saranno stati nei paraggi di piazza della Loggia, della stazione di Bologna, su un treno che faceva lo stesso percorso dell’Italicus, o magari su un volo che passava nei cieli di Ustica. E avrete ragione.
Mi direte che in fondo si muore senza ragione, a tutte le età, nelle strade, nei pronto soccorso, nei reparti dei malati terminali, peggio se pediatrici, e anche lì è difficile spiegare, anche lì non ci sono ragioni. Perché lui, perché non io, perché suo figlio, perché non mio figlio. E avrete ragione.
Mi direte tutto questo. E vi darò ragione. Eppure oggi, anche io, che di queste cose mi occupo, da anni, cercando di spiegare a mio figlio, farò fatica a trovare le parole.
Le parole che non troverò, in “Corriere della sera – Corriere del Veneto”, 24 maggio 2017, editoriale, p.1
In anteprima sull’uscita in libreria, che avverrà il 18 maggio, la prima recensione…
corriere del veneto, 12 maggio 2017
E’ autore di oltre un centinaio di pubblicazioni in vari paesi e di numerosi articoli e interviste su dibattiti di attualità. Suoi testi sono stati tradotti in varie lingue europee, in arabo e in turco.