Apertura culturale e sviluppo economico: un legame su cui sarebbe utile riflettere

C’è un rapporto tra apertura mentale e culturale e sviluppo economico? La domanda è meno peregrina di quel che potremmo immaginare. Basti pensare all’ambiente cosmopolita e dinamico, amichevole rispetto alla presenza giovanile, interessato alle differenze culturali e alle diversità di genere, tendenzialmente aperto H24, di tutte le città globali e, in generale, delle realtà in crescita come capacità attrattiva, in termini di turismo e di impresa. Continua a leggere

Nemesi degli "schei". Se il denaro non basta a produrre valore

Miserie dell’opulenza. Come il denaro può produrre povertà. La crisi delle banche del Nordest si potrebbe leggere anche così: una nemesi storica nella terra degli ‘schei’. Il denaro che non fa più il suo dovere: produrre altro denaro. La ricchezza di alcuni – immeritatamente destinatari di ingiustificabili emolumenti – che brucia i risparmi di chi ha molto meno, talvolta gli investimenti di una vita, la garanzia perduta di una vecchiaia serena (come successo con la crisi delle banche popolari, che è innanzitutto una crisi di leadership locale, di cui non si può certo accusare Roma, gli immigrati o la globalizzazione…). Continua a leggere

Noi e i robot. Cambia il lavoro, cambierà la vita

Non stiamo parlando del futuro, ma del presente. Non è fantascienza, e nemmeno solo scienza, ma già tecnologia applicata: e, più spesso di quanto ci accorgiamo, vita quotidiana. Continua a leggere

Avanti un altro: la nuova legge anti-moschee del Veneto

Alla Lega e alle altre forze di governo in Veneto, piace vincere facile. E così si sono approvate la loro legge anti-moschee, che in questo momento è come far piovere sul bagnato. Incuranti delle proteste delle altre confessioni religiose: sia quelle minoritarie (come i valdesi), sia quella cattolica. Continua a leggere

Referendum: perché si va al voto (o non ci si va) nell'indifferenza generale

Il 17 aprile si vota il cosiddetto referendum sulle trivelle. Al di là dei facili manicheismi, come sempre, tutte le posizioni hanno ragioni e torti. Ci sarà occasione di tornare sul merito della questione. Oggi vorremmo soffermarci su una questione che è soprattutto di metodo. Continua a leggere

Ho deciso: mi candido a sindaco

Dopo lunga e meditata riflessione, deluso dallo stallo politico prodotto dai litigi tra partiti, e dall’inconsistenza personale dei candidati di destra e di sinistra, frutto di accordi al vertice e personalismi senza alcuna legittimazione o sostegno popolare, ho deciso di accettare la proposta da alcuni ambienti mossa a sostegno di una mia discesa in campo, a servizio del bene comune delle nostre città. Ho deciso pertanto di accettare la candidatura a sindaco di Roma. E di Milano. E di Napoli. E di Bologna, Bolzano, Cagliari, Latina, Novara, Ravenna, Rimini, Salerno, Torino e Trieste. E anche di Morterone, in provincia di Lecco, che conta è vero solo 38 abitanti, ma è ingiusto che non ne parli nessuno. Consapevole della grave responsabilità che mi assumo, e dell’improbo lavoro che mi accollo, ringrazio per la stima ricevuta, metto a disposizione le mie competenze e la mia correttezza personale, e chiamo i cittadini a collaborare a sostegno di una candidatura davvero indipendente, fuori dalle logiche dei partiti: per una politica alternativa, pulita, aperta e condivisa, che nasca dal basso, libera, democratica e progressista, nell’interesse del paese.

I media e l'islam (dopo Bruxelles)

il breve sunto di una lunga intervista…
e al netto di qualche inesattezza (Mohamed è il nome più diffuso a Bruxelles, non in Belgio; la presenza musulmana in Italia è anche in ambiente rurale…)

Allievi: “Parlare di Molenbeek italiane non è possibile perché qui non esistono equivalenti” Continua a leggere

Giovani, periferie, terrorismo: la rozza teologia dei simpatizzanti dell'Isis

intervista “Avvenire” (clicca qui)
“Avvenire”, 24 marzo 2016, intervista di Umberto Folena, p.7

Bruxelles, casa nostra. L'Europa e la risposta al terrorismo

E’ un salto di qualità. Potrebbe esserlo. Vorremmo che lo fosse. Non del terrorismo: ma della consapevolezza che abbiamo di esso. E della consapevolezza che di fronte ad esso dobbiamo fare fronte comune, perché apparteniamo alla stessa storia, allo stesso paese, alla stessa famiglia. Continua a leggere