Sul sindaco Khan a Londra: un po' in controtendenza…

Voto Gb: sociologo Allievi, con Khan vince l’idea liberale. Per londinesi conta ciò che propone e fa, non che sia musulmano
ROMA (ANSA) – ROMA, 6 MAG – “E’ un passo avanti non perché è il primo sindaco musulmano di una capitale europea, ma in un certo senso perché ai londinesi non è importato che lo fosse”. E’ il commento del sociologo Stefano Allievi, direttore del Master sull’Islam in Europa dell’Università di Padova, sull’elezione a sindaco di Londra del laburista Sadiq Khan, 45 anni, figlio di immigrati pachistani musulmani. “Siamo un passo oltre le affermazioni identitarie e l’inclusione – prosegue il docente padovano -. Siamo dentro l’idea liberale secondo cui conta ciò che sei, cosa fai o proponi di fare”, al di là dunque di “altre differenze”. Il caso di Khan insomma dimostra che il futuro “conta più del passato”, ossia delle proprie origini, e “ci include nel presente” in quanto protagonisti, aggiunge, della sua costruzione. Con Gianpiero Dalla Zuanna, Allievi è fra l’altro co-autore del saggio “Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione”, appena uscito con Laterza.(ANSA). BOR/ S0B QBXB

10 cose da sapere sull'immigrazione

la recensione di Daniele Biella su “Vita”, 5 maggio 2016
Migranti

«Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione» Continua a leggere

"Tutto quello che non vi hanno mai detto sull'immigrazione" a Fahrenheit

Il podcast della trasmissione del 29 aprile.
Intervista di Loredana Lipperini

Le migrazioni: cosa cambia, come ci cambiano

http://www.corriere.it/cultura/16_maggio_01/titolo-4e911bfa-0f09-11e6-9a0b-44a139eda75b.shtml

PAESI RICCHI E POVERI

Un progetto sui migranti
per le nostre società spaventate

Nei prossimi vent’anni, per mantenere costante la popolazione in età lavorativa (20-64), ogni anno dovranno entrare in Italia, a saldo, 325.000 persone. Ci vorrà tempo, pazienza, fermezza, lungimiranza

C’era una volta il Primo Maggio…

“Viva il Primo Maggio”. Era lo slogan che sugli striscioni apriva i cortei operai, e quello che chiudeva i torrenziali comizi dei leader sindacali. Manifestazioni di massa, a cui partecipavano i lavoratori anche con le famiglie, i bambini: una festa, appunto – la festa dei lavoratori e del lavoro. Continua a leggere

Il mio 25 aprile: ricordando quello dei miei

A mia madre. Per la quale il 25 aprile ha significato uscire da San Vittore, liberata letteralmente, dalla prigionia: patita perché sorella di un comandante partigiano, e perché l’aveva aiutato, lui e i suoi. Continua a leggere

Tutto quello che non vi hanno mai detto sull'immigrazione

Tutto quello che non vi hanno mai detto sull\’immigrazione

Uno strumento per informarsi, discutere, criticare, controbattere: breve, accessibile, pieno di dati e informazioni. Non un’opinione, ma un mezzo per farsene una…

INDICE
Premessa
Perché questo libro V

  1. La forza dei numeri 3
    1. «Di fonderci insieme già l’ora suonò», p. 3 – 2. Migrazioni moderne, p. 5 – 3. Attrazioni e fughe irresistibili, p. 9
  2. Aria fresca in un’economia in declino 12
    1. Numeri importanti, p. 12 – 2. È vero che gli stra- nieri rubano il lavoro agli italiani?, p. 13 – 3. Gli stranieri frenano lo sviluppo dell’Italia?, p. 21
  3. Un laboratorio d’eccezione: la scuola 27
    1. Di chi parliamo, p. 27 – 2. La scuola dell’obbligo, p. 29 – 3. Alcuni problemi da affrontare, p. 30 – 4. Intercultura in classe, p. 34 – 5. Non solo bambini e ragazzi: l’istruzione superiore e universitaria, p. 37 – 6. Sine schola nulla salus, p. 41
  4. Visti da vicino sembriamo uguali 44
    1. Diventare simili, p. 44 – 2. Le relazioni di amici- zia, p. 45 – 3. Il tempo libero, p. 47 – 4. La religione, p. 48 – 5. Attivi o fatalisti?, p. 50 – 6. Famiglia o lavoro?, p. 52 – 7. Aspettative scolastiche e lavo- rative, p. 56 – 8. Fra assimilazione e peculiarità ‘etniche’, p. 57
  5. Tutti delinquenti? 61
    1. Tra statistica e strumentalizzazione, p. 61 – 2. Criminalità e carcere, p. 62 – 3. Le denunce nei
151
confronti di immigrati, p. 65 – 4. Gli stranieri in carcere, p. 66 – 5. La devianza minorile, p. 69 – 6. Gli immigrati come oggetto di devianza, p. 71

  1. Nuove schiavitù: la tratta sessuale 74
    1. Cos’è la tratta, p. 74 – 2. Contrastare la tratta alla radice: fra legalizzazione e neoproibizionismo, p. 79
  2. I rifugiati non sono un’emergenza 84
    1. Chi sono i rifugiati, p. 84 – 2. Fondamenti giuri- dici, p. 86 – 3. Pochi in Europa, pochissimi in Italia: fino a ieri, p. 88 – 4. Ma oggi sono in aumento: sbarchi e profughi, p. 89 – 5. Che fare?, p. 91
  3. Il fattore C (come cultura) 97
    1. Società in movimento, p. 97 – 2. Migrazioni e cambiamenti nel paesaggio culturale e religioso, p. 99 – 3. Il caleidoscopio delle culture, ovvero l’im- portanza del fattore C, p. 102 – 4. Meticciato, iden- tità reattive e identità pro-attive, p. 105 – 5. Nuove divisioni nella società, p. 107 – 6. E in Italia?, p. 109 – 7. Conflitti culturali e religiosi, p. 112 – 8. Dove andremo a finire?, p. 115
  4. Mamma li turchi! 118
    1. Una nuova presenza, p. 118 – 2. L’islam europeo: tendenze e interrogativi, p. 119 – 3. L’islam italia- no, p. 123 – 4. Una tardiva presa di coscienza, p. 126 – 5. Ma qualcosa si fa, p. 128 – 6. E la società italiana?, p. 130
  5. Se non ora, quando?
    Il posto della politica 136
    1. Oltre le norme: il modello implicito delle immi- grazioni italiane, p. 136 – 2. Come rendere normali anche in Italia le immigrazioni regolari?, p. 138 – 3. Acquisizione piena dei diritti civili, p. 140 – 4. La sfida dei richiedenti asilo, p. 143

Conclusioni 147

Referendum: qualche lezione dal voto di domenica

Le reazioni del dopo hanno mostrato con trasparente chiarezza – ancora più del crescendo di dichiarazioni sempre più roboanti degli ultimi giorni di campagna referendaria – che in questo referendum si è votato su tutto, tranne che sul merito del quesito referendario. Questo da parte di molte delle parti in causa: sia tra i sostenitori del sì – che avessero generiche motivazioni ambientaliste slegate però dal tema in oggetto (più rinnovabili, no al petrolio, un mondo migliore…), o esclusive motivazioni politiche (mandiamo a casa il governo, diamo una lezione a Renzi) – sia tra i sostenitori del non voto. Continua a leggere

Apertura culturale e sviluppo economico. O chiusura e declino?

C’è un rapporto tra apertura mentale e culturale e sviluppo economico? La domanda è meno peregrina di quel che potremmo immaginare. Basti pensare all’ambiente cosmopolita e dinamico, amichevole rispetto alla presenza giovanile, interessato alle differenze culturali e tollerante rispetto alle diversità di genere, tendenzialmente aperto H24, di tutte le città globali e, in generale, delle realtà in crescita come capacità attrattiva, in termini di turismo e di impresa. Continua a leggere

Il disagio nella (della) scuola

Una piccola glossa, marginale, rispetto a un evento del tutto secondario. Per parlare di un problema gigantesco, che mi fa riflettere e mi turba da tempo, e credo sia sentito da molti.
Non per dire nulla di serio: non nello spazio breve di un articolo. Sapendo, oltre tutto, che si sarebbe dovuto parlare di moltre altre cose, oltre quelle qui abbozzate. Ma per ricordarci, che sì: “Houston, abbiamo un problema…”. Che il senso e il non senso dell’istituzione-scuola (se poi non la chiamiamo più istituzione, meglio), il posto dove avviene in gran parte il processo di socializzazione, dove impariamo a imparare, e il disagio che proviamo un po’ tutti – studenti, docenti, genitori – è il problema… Continua a leggere